Questa particolare pizza è ancora più buona, perchè il Cheese for Peace prodotto dall'Azienda Agricola Fontegranne di Belmonte Piceno (FM) è un formaggio solidale. Come ogni anno l'azienda rinnova il suo programma denominato “Cheese for Peace, progetto interscambio tra i popoli” e per ogni forma di formaggio venduta, devolve una parte del ricavato ad un’attività umanitaria
Cari amici di Mezzometro,
Oggi vi raccontiamo di una trasferta romana che ci ha regalato grandissime soddisfazioni.
Ci riferiamo all’esperienza, davvero emozionante, della nostra partecipazione alla terza edizione dei Pizza Awards Italia presso il ‘Roma Convention Center La Nuvola’ in occasione di Excellence 2019.
La prima fonte scritta che documenta la produzione e la commercializzazione dell’olio d’oliva è il Codice di Hammurabi, il re babilonese, che regnò dal 1792 al 1750 avanti Cristo.
La sua diffusione in Italia si deve agli Etruschi e successivamente ai Fenici ed ai Greci.
Il massimo impulso alla coltivazione ed allo smercio fu dato dai Romani che classificarono le piante di ulivo e ben cinque diverse qualità di oli diversi.
Questa particolare pizza è ancora più buona, perchè il Cheese for Peace prodotto dall'Azienda Agricola Fontegranne di Belmonte Piceno (FM) è un formaggio solidale. Come ogni anno l'azienda rinnova il suo programma denominato “Cheese for Peace, progetto interscambio tra i popoli” e per ogni forma di formaggio venduta, devolve una parte del ricavato ad un’attività umanitaria
Cari amici di Mezzometro,
Oggi vi raccontiamo di una trasferta romana che ci ha regalato grandissime soddisfazioni.
Ci riferiamo all’esperienza, davvero emozionante, della nostra partecipazione alla terza edizione dei Pizza Awards Italia presso il ‘Roma Convention Center La Nuvola’ in occasione di Excellence 2019.
La prima fonte scritta che documenta la produzione e la commercializzazione dell’olio d’oliva è il Codice di Hammurabi, il re babilonese, che regnò dal 1792 al 1750 avanti Cristo.
La sua diffusione in Italia si deve agli Etruschi e successivamente ai Fenici ed ai Greci.
Il massimo impulso alla coltivazione ed allo smercio fu dato dai Romani che classificarono le piante di ulivo e ben cinque diverse qualità di oli diversi.
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